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Jarosław Bester - fisarmonicista e compositore, diplomato all'Accademia Musicale di Cracovia, vincitore di numerosi concorsi internazionali e polacchi, è considerato tra i massimi fisarmonicisti al mondo.
Ha formato la Cracow Klezmer Band - l'unico ensemble di musica polacca che collabora stabilmente con la prestigiosa etichetta Tzadik di John Zorn. Nel suo stile esecutivo, combina la sua vasta esperienza nella musica classica con molti altri generi e fa uso di alcune forme improvvisate per creare un mix insolitamente potente che presenta colori e tecniche mai raggiunti prima sulla fisarmonica. Grazie a queste capacità, oggi è considerato uno dei musicisti più originali al mondo. La sua opera, oltre ad alcuni album per l'etichetta Tzadik e ad apparizioni come ospite in altri progetti, comprende registrazioni per radio e televisione in Germania, Svezia, Stati Uniti, Finlandia e Polonia. Ha collaborato e arrangiato o composto per molti grandi musicisti classici e d'avanguardia. Le sue composizioni e i suoi arrangiamenti sono stati eseguiti dalla Dafo, dalla Sinfonietta Cracovia, dall'Aukso, dall'Orchestra da Camera di San Krzysztof di Vilnius, dalla Capella Bydgostiensis, dal NeoQuartet e dall'Orchestra Sinfonica Filarmonica di Stettino. Tra I molti collaboratori si possono citare artisti di spicco come: John Zorn, Grazyna Auguscik, John McClean, Don Byron, Jorgos Skolias, Roby Lakatos, Dorota Miskiewicz, Frank London, Ernie Adams, Jerzy Maksymiuk, Waldemar Malicki.
In anteprima italiana per questa edizione dell’Errichetta Festival presenterà il programma “Bester suona Zorn”.
Circa dodici anni fa, il compositore newyorkese, polistrumentista, guru della musica d'avanguardia, creatore del genere musicale noto come Radical Jewish Music, il geniale John Zorn, creò una serie musicale intitolata Book of Angels composta da oltre trecento temi. L'élite di artisti invitati da Zorn ad arrangiare e registrare brani selezionati appositamente per l'etichetta di culto Tzadik comprende Jarosław Bester, che collabora con Zorn da circa 20 anni. Il progetto Bester play Zorn è la continuazione del lavoro di arrangiamento di questo corpus, ma questa volta, utilizzando un solo strumento, al servizio di queste composizioni sublimi. La fisarmonica, poiché di questo strumento stiamo parlando, gioca un ruolo sfaccettato in questo progetto, unendo nell'esecuzione registri jazz, avanguardia e musica classica.
“Ce so’ tre finestrelle ‘n via de la Lungaretta a Trastevere. Stanno sempre chiuse. Ma si te fermi a sonà e a cantà, piano piano ‘e vedi aprì, e sortiscono fori tre faccette magre e soridenti. So’ tre vecchiette, che trovano er coraggio d’affacciasse su ‘na Roma che pare nun appartenejje più.”
(Raffaele Risoli)
Quando si parla di musica romana solitamente saltano alla mente i soliti brani noti della seconda metà del Novecento, oppure si classifica l’intero repertorio romanesco semplicisticamente sotto il nome di stornello. Ma c’è un mondo nascosto nei vicoli musicali della città eterna, a volte dimenticato, che va ricercato e rispolverato.
È proprio questo stimolo che accompagna il gruppo musicale Filuccio e Fattacci, che ripropone il vasto e a volte nascosto repertorio romanesco, fatto non soltanto dei classici e noti stornelli, ma anche di passagalli, serenate, saltarelli, scherzi, monologhi e sonetti musicati, che rivivono grazie alla voce e all’interpretazione del cantante e attore Raffaele Risoli, alla chitarra classica di Stefano Peluso e di quella acustica di Fabio Gammone, alla fisarmonica di Mirko Ceccaroli.
Brani classici e famosi si alternano ad altri meno conosciuti ripescati con attenzione e passione negli archivi musicali. Non mancano i monologhi irriverenti e le canzoni umoristiche tratte dalla cosiddetta rivista e dall’avanspettacolo di inizio ‘900, il repertorio napoletano classico e quello più “ballereccio”, le riletture swing e le canzonette della prima metà del Novecento.
L’allegria delle osterie, la magia delle ottobrate romane, i suoni dei vicoli, allegria e divertimento, la genuinità del mondo popolare, la suggestione del passato, atmosfere sonore di tempi ormai lontani e ricordati in bianco e nero.
In una parola Filuccio e Fattacci.
Raffaele Risoli, voce
Stefano Peluso, chitarra classica
Fabio Gammone, chitarra acustica
Mirko Ceccaroli, fisarmonica
Roots Magic
La musica suonata da Roots Magic attinge alla materia poetica del Blues, il tessuto espressivo su cui fiorisce il grande continuum della musica Afro-Americana. Un flusso rigeneratore in perenne movimento fra passato, presente, e futuro. Un percorso teso ad illuminare i collegamenti tra le forme originarie del Blues rurale degli anni '20 e '30 con la molteplicità linguistica del Jazz creativo degli anni '60 e '70. Un percorso che si concretizza in un repertorio calibrato intorno all'idea di adattamento, revisione e trasformazione della lingua madre in infiniti dialetti.
I Roots Magic si sono esibiti in festival e rassegne in Europa e Stati Uniti. Fra questi: Elastic Arts (Chicago) Juke Joint Festival (Clarksdale, Mississippi) Konfrontationen (Nickelsdorf, Austria) Jazz Em Agosto (Lisbona) Jazz Cerkno (Slovenia) Jazz im Goethe Garten (Lisbona) Jazztopad (Wroclaw, Polonia) Jazz & Wine of Peace (Cormons) Ljubljana Jazz Festival (Slovenia) Ai confini fra Sardegna e Jazz (St. Anna Arresi) Seixal Jazz (Portogallo) Angelica (Bologna) Casa del Jazz (Roma) Firenze Jazz Festival.
Alberto Popolla clarinetto e clarinetto basso.
Eugenio Colombo sax alto e soprano, flauto
Errico De Fabritiis sax alto e baritono
Gianfranco Tedeschi contrabbasso
Fabrizio Spera batteria
© Errichetta Festival 2024