Il duo, composto dal suonatore di oud ed etnomusicologo italiano Salvatore Morra e da Marzouk Mejri, virtuoso polistrumentista tunisino, esplora e trasforma il repertorio arabo del mālūf, musica urbana di origine arabo-andalusa, così come è stato codificato e trascritto nel XX secolo in Tunisia, e presenta alcuni aspetti dell’oud nella sua versione nordafricana. Istikhbarāt improvvisazioni strumentali, ma anche brani cantati su poesie strofiche, in ritmi sama’i e barwal e nel sistema musicale modale magrebino (ṭubū’a), esploreranno le connessioni musicali con l’Andalusia e più in generale con il Mediterraneo. L’Errichetta Festival sarà l’occasione per presentare in anteprima il disco “Eddiwen” di prossima pubblicazione per Liburia Records.
Marzouk Mejri - darbuka, bendir, ney, zukra, clarinetto
Salvatore Morra – oud tunisino, chitarra
“Cosa dobbiamo cantare? Perché cantare, quando il mondo non canta
più?”
In un'epoca in cui la diffcoltà di dire e di raccontare pervade il cuore e raggiunge la
voce, quattro giovani cantanti accomunate da simili domande e tormenti rivisitano la
cantata in memoria di Pier Paolo Pasolini di Giovanna Marini, mai così attuale: una
musica di un compositore donna, ancora vivente, eseguita da quattro giovani voci
controcorrente, dedicata alla più grande mente italiana, bistrattata, stuprata, uccisa.
Uno spettacolo musicale dove misticismo e poesia si mescolano alla rifessione politica, e
che si articola in tre quadri suddivisi così di seguito: “Le donne dei Turcs”, “Le donne
d’Italia” e “Le donne di Pasolini”.
ANUTIS: Juliana Azevedo, Caterina De Biaggio, Laura Giavon, Alba Nacinovich
Musica: Giovanna Marini, Paola Nicolazzi
Testi: Pier Paolo Pasolini, Giovanna Marini, Belgrado Pedrini
Coordinamento scenico: Aida Talliente
Edoardo Petretti & Visionary Akwaba Ensemble
La Visionary Akwaba Ensemble nasce dall'incontro di musicisti provenienti dal Jazz, dalla musica classica e di ricerca e si pone l'obiettivo di approfondire i legami tra la tradizione africana e la contaminazione che essa ha contribuito a sviluppare con l'incontro del folklore delle Americhe e della musica colta Europea. Esplorando i percorsi e i processi storici, la musica di Edoardo Petretti cerca di fondere l'istinto della danza tradizionale e del furore tribale con le forme della scrittura colta e del racconto di tradizione orale; la contaminazione è il faro che dà luce ad un repertorio in continua evoluzione con lo scopo di avvicinare forme d'arte e di ricerca lontane solo in apparenza
Francesco De Rubeis: Batteria e Percussioni
Marco Zenini: Basso Elettrico
Edoardo Petretti: Pianoforte, Tastiere e Fisarmonica
SPECIAL GUESTS
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